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Il giardinaggio che non ti aspetti. Può sembrare strano, ma il designer londinese Samuel Wilkinson ha progettato un terrarium da controllare in remoto. Si chiama Biome e funziona più o meno come un Tamagotchi (ve li ricordate?): attraverso un iPad o uno smartphone è possibile controllare il suo microclima, il livello di umidità e quello delle sostanze nutritive dei corpi organici presenti al suo interno.
L’idea – spiega l’artista – è quella di contribuire a mutare il concetto di digitale, proponendo agli utenti di utilizzare il proprio device in maniera alternativa, legandolo cioè a un concetto di lentezza e di calma. Il controllo e la cura di un mini ecosistema, infatti, richiede una buona dose di pazienza, che contrasta decisamente con l’immediatezza e l’istantaneità solitamente richieste dai media che utilizziamo quotidianamente.
Il microscopico giardino è dotato di un’illuminazione a basso consumo energetico che simula la luce del sole e contiene dei sensori in grado di recepire gli impulsi provenienti dai devices, una volta connessi. Il sistema è stato concepito per ospitare differenti tipi di microambienti (per esempio quello tropicale, quello desertico, fino al prato inglese), e la sua caratteristica più rivoluzionaria consiste nel fatto che, a differenza delle piante che di solito popolano i nostri terrazzi o i nostri appartamenti, può essere curato anche da chi il “pollice verde” non sa dove sia di casa…
Posted on: giovedì, novembre 17th, 2011 by redazione
Categorie: Creatività | Culture | News | Tecnologie & Web.
Tags: Biome | creatività | culture | Design | devices | digitale | iPad | media | Samuel Wilkinson | Slow Tech - Design for Digital Downtime | Smartphone | Tamagotchi | tecnologia | Tecnologie & Web